Due classi liceali di un istituto torinese hanno partecipato  alla “gara” di lettura Leggiamo  Fronte Sud.  Il libro è stato proposto  ed è stato  scelto direttamente dagli  studenti delle classi partecipanti: ciascuna classe doveva  produrre una recensione  (anche in forma di video) e il loro lavoro sarebbe stato giudicato da una giuria mista, composta da due professori e tre studenti, ovviamente non appartenenti alle classi sub iudice.

Una bella iniziativa, che è stata seguita con attenzione, disponibilità e anche grande lavoro da parte degli insegnanti coinvolti nel progetto. Ci sono stati momenti di dibattito nelle classi  già nel periodo di lettura del libro, attraverso i quali  sono subito emerse evidenti le differenze di  approccio dei partecipanti, sia per motivi di età,  sia  a seconda delle interpretazioni emergenti nel singolo gruppo di lettura.

Soprattutto è stata per me autore una bella occasione di incontro  con gli studenti: ho trovato  grande attenzione, curiosità e, ovviamente, il  comprensibile desiderio di valorizzare il proprio lavoro, la propria produzione video  (forma scelta da tutti per la recensione).

Ma non si è parlato solo di Fronte Sud.  Con l’avvicinarsi del 25 aprile  si è parlato  nelle classi di testimonianza (anche attraverso la scrittura), di possibilità di fare scelte “giuste” in ogni momento della Storia, di necessità di una Memoria non solo libresca ma messa alla prova “sul campo”, cioè nella quotidianità delle scelte di ciascuno, della possibilità, concreta, di costruire insieme un Paese migliore.

Successivamente  gli studenti sono stati coinvolti anche in un bell’incontro avvenuto al Polo del ‘900 di Torino, organizzato da Istoreto, a cui hanno partecipato la direttrice  prof. Barbara Berruti e il prof.Enrico Manera, ricercatore di Istoreto, che da tempo si  occupa di storia coloniale italiana.

I temi di Fronte Sud emersi nel video  evidentemente sono quelli che  hanno colpito maggiormente i ragazzi, ma non  sono quelli che  avevano più a lungo trattato con gli insegnanti: segno senza dubbio della loro  autonomia intellettuale , ma anche segnale per noi adulti di come non ci si debba stancare di parlare degli argomenti che ci stanno a cuore perché possano diventare rilevanti anche per i giovani.

Un esempio: i caratteri della  colonizzazione italiana non hanno rivestito ai loro occhi l’importanza di un collegamento “forte” con le vicende del presente, così come l’aspetto della “riparazione” è stato colto, ma in secondo piano rispetto a quello della “vendetta”, in grado di accendere maggiormente la loro fantasia.

Comunque  al Polo del ‘900  la discussione è stata ampia e molti altri aspetti hanno assunto rilievo, coinvolgendo il pubblico in un  incontro sicuramente stimolante per tutti.

 

Qui di seguito si può ascoltare e vedere la recensione proposta attraverso i volti  sorridenti di alcuni ragazzi della classe “vincitrice”, che ringrazio per la spontaneità del resoconto e per la passione  con cui hanno affrontato la produzione del video.

http://https://www.youtube.com/watch?v=ShP-jFboK80&t=6s&pp=ygUKZnJvbnRlIHN1ZA%3D%3D