Il cielo è terso, il sole quasi tiepido, i refoli discreti di vento potrebbero trarre in inganno e far pensare a una primavera imminente, ma siamo invece nei “giorni della merla”, quelli che un tempo erano i giorni più freddi dell’anno.
Piazza della Loggia, il cuore storico di Brescia, si apre nel sole tra palazzi e orologi veneziani, con il monumento della Bella Italia, dedicato alle vittime risorgimentali delle dieci giornate. Si direbbe orgoglioso di sorgere sul luogo del deposto leone di s. Marco, ma qualche turista, seduto sugli scalini del suo basamento, non sembra comprendere a che cosa si riferisca e consulta perplesso la guida turistica.
Non è il solo monumento: più cupo, sotto i portici, c’è il cippo con i nomi delle vittime della strage del 1974, quando, in una piovosa giornata di maggio, una bomba cercò di cancellare il desiderio di testimonianza democratica della città. Il segno di un recente e, per certi versi, ancora oscuro passato, presso il quale si soffermano, per lo più, turisti dai capelli grigi, silenziosi e con l’espressione severa.
In questa piazza si trovano riuniti molti segni di rinascita: le architetture veneziane rinascimentali, il ricordo di un moto di popolo del Risorgimento, la memoria di un momento buio della storia del ‘900 dal quale la città ha saputo rinascere senza cedimenti. Rinascere significa, in effetti, vivere una vita rinnovata ed implica energia e slancio vitale; il tutto ben percepibile, forse, anche grazie a questo inganno di primavera.
Del resto, a pochi passi da piazza della Loggia, proprio nella Nuova libreria Rinascita, mi attende l’ennesima Messa alla prova come presentatore. Una libreria grande, dall’aria giovane e dinamica, che si è trasferita in questa centralissima sede dal 2015, proprio con l’intento di far parlare di libri e animare incontri culturali in città. Il nome rivela “l’anima” della cooperativa sociale che l’ha fatta nascere e fa percepire la volontà di cercare di conoscere e affrontare insieme, in modo concreto e nel quotidiano, i problemi sociali.
Insomma, un ambiente molto accogliente, del tutto adatto a questa Messa alla prova itinerante.
I miei personaggi, ormai lo sappiamo, si sanno ambientare un po’ ovunque, ma qui hanno trovato la cordialità di un pubblico, in maggioranza giovane, subito coinvolto; un’analisi attenta attraverso le parole dei presentatori, una risposta di interesse concreto da parte di molte persone liete di ritrovarsi nelle vicende di Vito, nei dilemmi non solo giuridici di Malavoglia, ecc… L’occasione non diciamo, di sicuro,per rinascere, ma per rivivere certi percorsi attraverso storie fantastiche eppure non lontane né astruse.
Tutto ciò costituisce certamente un incoraggiamento per l’autore; ma anche una testimonianza – ancora una volta e come ormai in più città di regioni differenti – dell’esistenza di tante persone intenzionate a voler andare più a fondo, per superare una quotidianità vissuta come routine, anche rispetto alla propria funzione o al ruolo istituzionale.
In effetti, vivere consapevolmente il proprio impegno di rinnovamento come cittadino o professionista rappresenta davvero una piccola rinascita di speranza. Da sempre, dai tempi degli orologi veneziani a quelli più vicini a noi, tormentati e messi alla prova, talvolta, anche dalle difficoltà della democrazia nell’affermare pienamente e difendere se stessa.
Ci si deve, però, impegnare e continuare a provare in tutti i modi. Anche leggendo libri, scritti da qualcuno che certo non si sottrae al compito di (continuare a) andarli a presentare…