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Quest’anno si è parlato molto sulle spiagge e di spiagge, si sono visti anche clamorosi esiti politici scaturiti dai proclami agostani fatti sotto il solleone.

Più sommessamente, anch’ io ho avuto di che chiacchierare sulla mia spiaggia, la Stella del Sud di Celle ligure, nome che metaforicamente vuole riassumere il fascino della costellazione più piccola e più luminosa.

Chiacchiere da vacanza, perché no, racconti dei giorni cittadini, commento degli avvenimenti, che appunto quest’anno hanno offerto anche sulle spiagge occasione almeno di brandelli di discorsi “impegnati”.

Ma quest’estate i bagnanti della Stella del Sud hanno potuto anche coinvolgersi nelle vicende dei nostri eroi, Vito, Moreno, Malavoglia e tutti i loro compagni di avventura, donne in primis.

Un aperitivo con presentazione, ai tavoli del bar della spiaggia, in mezzo ai “colleghi bagnanti”, quelli, per intenderci, che, incontrandosi sull’arenile, hanno come passaparola comune la domanda “è bella?”, intendendo ovviamente l’acqua in cui stanno per tuffarsi, chiedendo quasi agli altri un viatico, una garanzia per un bagno piacevole.

Una chiacchierata informale, ma davvero non superficiale, grazie agli stimoli del “bagnante” Pier Domenico Baccalario, noto autore di libri per “minori” prestato, questa volta, alla presentazione di un romanzo per tutti.

Ḗ stato bello vedere persone conosciute sotto altri aspetti dedicare attenzione alle trasgressioni di Moreno, alle ansie di Vito, alle tormentate decisioni di Malavoglia.  Un po’ come se la vita quotidiana di tutti noi, filtrata attraverso i sentimenti e le emozioni dei miei personaggi, emergesse trasformata in quei discorsi, sotto il sole dorato del tramonto, mentre alcuni, intorno, si affrettavano per l’ultimo bagno o facevano la coda per la doccia, incuriositi dal gruppetto di persone che parlavano sedute attorno a un libro.

Anche i bambini, attirati dall’ attenzione dei loro genitori e dalla capacità di sintesi e stimolo di Pier, solitamente storyteller per ragazzi, facevano corona intorno al tavolo e i loro occhi rivelavano la profondità della curiosità più autentica, che sa subito focalizzare le domande: “Quel ragazzo la troverà, poi, la sua mamma?”

 

Quest’anno si è parlato anche, tanto, di luna, visto il cinquantenario del viaggio e dell’allunaggio. E la luna non ha mancato di farsi vedere in molti chiari classici, da cartolina.

Appunto in un ambiente da chiaro di luna, molto speciale, sono proseguite le avventure rivierasche dei miei personaggi, con la loro (e forse mia) vita al seguito. Un notturno inglese, in un parco all’inglese, in una ex chiesa anglicana: tutto questo nell’elegante cornice di Bordighera, la città della Liguria un tempo più cara agli inglesi, ma in cui anche l’arte di Monet ha trovato ispirazione.

Il centro culturale del Comune ospitato nella ex chiesa ha aperto le sue porte al mio libro. Apertura anche nel senso letterale del termine, perché il pesante portone in legno è stato aperto, quella sera, proprio per accogliere il libro, me e il pubblico della presentazione. Così, dal tavolino del bar dei bagni della Stella del Sud, Messa alla prova, in una sera stellata, ha trovato autorevole collocazione sull’ex fonte battesimale, mentre l’autore e le sue presentatrici (Simonetta Rossotti e Simona Martinotti) hanno avuto la possibilità di dialogare nella postazione ex cathedra.

Anche qui un pubblico attentissimo, a volte con domande davvero interessanti ed impegnative, che coinvolgevano il punto di vista dell’autore sulla giustizia e sul modo di amministrarla.

Due presentazioni agli antipodi, per location e atmosfera, ma stranamente simili nelle dinamiche della relazione con il pubblico; che, nonostante il periodo estivo, il caldo e le distrazioni concomitanti, mi è sembrato davvero coinvolto, soprattutto sul tema di una giustizia più comprensibile ma soprattutto più condivisa e condivisibile. Uno dei temi più rilevanti nel dibattito democratico. Temi che, approcciati attraverso vicende “romanzesche” ma con la narrazione di una realtà possibile e vicina, acquistano motivo di rinnovato interesse e suscitano anche qualche desiderio di maggiore partecipazione come cittadini.

Pensavo proprio questo tornando al mio buen ritiro a Celle per gli ultimi scampoli di sole prima del rientro in città. Nelle domande che mi sono state rivolte in giro per l’Italia, spesso come denominatore comune c’è stato proprio questo desiderio di comprendere meglio, di essere messi in condizione di farlo, forse per prendere posizione, forse per cambiare idea o forse per consolidarla. Comunque, una domanda “matura” di cittadinanza, aperta al futuro, nonostante tutto.

Proprio come la domanda rivoltami da una ragazzina sulla spiaggia della Stella del Sud: “Ma quel ragazzo ha avuto poi una vita sua, è stato bello il suo futuro?”.

Forse non a caso quella ragazzina si chiamava Stella: un’altra da aggiungere alla mia piccola raccolta estiva di stelle di mare.